lunedì 7 marzo 2011

AAA VENDESI CASA A PERSONA REFERENZIATA

Gli alloggi del Pio Albergo Trivulzio affittati a prezzi risibili secondo graduatorie decise in maniera poco chiara, oppure direttamente svenduti a prezzi fuori mercato, hanno scatenato un’onda di sdegno popolare. la vicenda di affittopoli e svendopoli offende noi cittadini, per chi deve campare portandosi sulle spalle un mutuo trentennale o un affitto che si mangia, quando va bene, almeno metà dello stipendio. Quello delle case affittate dal Pio Albergo Trivulzio a canoni “amichevoli”, per usare un eufemismo, consiste nell'agevolare i onorevoli, ex segretari di partito, amministratori degli enti locali, consulenti di Comune e Regione, amici e parenti del potente di turno, (con portafogli già gonfi) nell'affitto o nell'acquisto di case dell'hinterland milanese,.Nell'elenco finora gelosamente custodito figurano 1.064 nominativi e giorno dopo giorno emerge una gestione alquanto dubbia degli immobili lasciati, in realtà, in beneficenza ed assegnati invece a chi possiede il reddito più alto. A quanto pare, tali appartamenti vengono assegnati con un bando pubblico a chi tra i candidati, a parità di requisiti, è in grado di esibire il reddito più alto. E poi, come se non bastasse, a dare il via libera al contratto da stipulare è un comitato ristretto composto dal direttore generale Fabio Nitti, in quota Pdl, e dal direttore del Dipartimento tecnico Alessandro Lombardo, vicino all'ex An. Al chirurgo Emilio Trabucchi (Pdl) spetta la supervisione.
La lista non è ancora ufficiale, ma già si parla dei primi nomi. sembra che in questi anni tra gli inquilini del Pio Albergo Trivulzio ci sono stati il nipote di Francesco Cossiga, Piero Testoni, il cofondatore del Pdl Luciano Buonocore, l'ex parlamentare di Forza Italia Giuseppe Rossetto, l'ex tesoriere del partito azzurro Domenico Lo Jucco, il presidente di Metroweb Guido Manca, consigliere comunale del Pdl. Ed ancora la giornalista di Repubblica Cinzia Sasso, compagna del candidato sindaco del centrosinistra, Giuliano Pisapia.  Si conferma, come sempre, la teoria del magna magna....e per non farci mancare niente, ho letto che il figlio di Letizia Moratti, Gabriele, avrebbe trasformato, senza tutti i permessi necessari cinque capannoni in via Cesare Ajraghi 30, in una villa ispirata a quella di Batman, e il nuovo piano regolatore del Comune di Milano avrebbe di fatto condonato tutto. In particolare, Gabriele Moratti ha comprato i cinque capannoni per un totale di 447 metri quadri, coperti da vincolo di destinazione industriale, e il 4 agosto 2009 ha chiesto di accorparli in un unico laboratorio, pagando al Comune oneri per 6.687 euro. A lavori quasi ultimati poi, il gruppo Hi-Lite/Brera 30, specializzato in interni per case di lusso, ha accusato Moratti di non aver pagato l’ultima rata pattuita e l’architetto Gian Matteo Pavanello avrebbe ottenuto un decreto ingiuntivo per 127 mila euro, portando in Tribunale carte dove sarebbe risultato che al posto dei capannoni c’era una villa, ispirata alla casa di Batman. Sempre più vasi di Pandora vengo scoperchiati....meditiamo gente...meditiamo!!

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