domenica 16 gennaio 2011

FIANT FAECES

Sopra ad una camicia chiara indossa sempre un pullover nero, una sorta di divisa della congregazione degli amministratori parafulmini degli infami industriali: Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat, Fiat Automobiles e di Chrysler, quindi presidente di Fiat Industrial. Nel 2006 è stato nominato Presidente della European Automobile Manufacturers Association (ACEA). È inoltre Presidente del Consiglio di Amministrazione della Société Générale de Surveillance di Ginevra, Vicepresidente non esecutivo del Consiglio di Amministrazione del colosso bancario svizzero UBS ed infine, consigliere di amministrazione di Philip Morris International.....anche lui è un lavoratore dipendente, che ha cominciato a lavorare tardi, a 31 anni. E' un uomo che segue quelle leggi del mercato, che schiavizzano l'uomo, un mercato dove c'è sempre uno schiavo più schiavo di te, e le multinazionali, le banche, ed i padroni scelgono chi è più obbediente; Marchionne ha spaccato i lavoratori, mettendoli gli uni contro gli altri, sottoponendoli al ricatto del posto di lavoro....ed i padri e le madri di famiglia hanno ceduto perchè a casa hanno i loro bimbi, la loro casa, le bollette, la spesa....ma quanto potrà durare questa situazione?? Se per il padrone siamo dei numeri, da spostare, da cancellare, e per il governo siamo persone da reprimere, da mettere a tacere.....minimizzando i problemi sociali e occupazionali, la realtà è che la legge della natura vale anche per gli operai che si difenderanno, prendendo a calci sul deteretano questi parafulmini di manager; quindi se è vero, come afferma Marchionne, che "un leader Fiat per me deve avere la capacità di accettare il cambiamento", poi continua farneticando: " dobbiamo giocare una partita in un mercato che non conosce il concetto dell'etica. Se non ci saranno le condizioni per giocarla, se ci saranno dei blocchi politici, finanziari o economici, la Fiat sposterà la sua partita da qualche altra parte. Oggi è in grado di farlo. La mia non è una minaccia. Dico soltanto che non posso fermare questa baracca". Se la Fiat ha "il diritto" di spostare la produzione all'estero, gli italiani hanno il sacrosanto diritto di presentare il conto alla Fiat, dato che i profitti della famiglia Agnelli e degli azionisti sono stati pagati dai contribuenti italiani, poi ci sono stati gli incentivi per la rottamazione, e la cassa integrazione quando la Fiat era sprofondata. Gli Agnelli paghino pure, prima di andare altrove....prima che il lupo affamato, chieda che gli venga servito un bell'arrosto di agnello con patate al forno!! Quindi Marchiotto attento perchè (testuali sue parole), "a chi si siede io gli tolgo la sedia di sotto".           

                                                            FIANT FAECES (siano le feci..)

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