lunedì 31 gennaio 2011

A PROPOSITO DI CARNE

Nonostante l’uomo si sforzi di nascondere a se stesso la verità, la realtà è, a mio parere,che noi non siamo carnivori. Analizzando con scrupolosità il corpo umano e i suoi processi digestivi, non si può che giungere a questa conclusione.
La domanda che mi son posta è: se davvero l’uomo è un carnivoro moltissimi, perché non mangia la carne come tutti gli altri veri carnivori, e cioè cruda?

Sarebbe opportuno porsi di tanto in tanto questo genere di domande, senza dare tutto per scontato!!

Vediamo come avviene la digestione della carne:

una volta giunta nello stomaco la carne ha bisogno, per essere digerita, della secrezione di succhi gastrici ricchissimi di acido idrocloridico.
I carnivori, infatti, secernono grandi quantità di acido idrocloridrico, atto a sciogliere le ossa.
Il tratto intestinale dove avviene l’ultima parte della digestione, che serve a far transitare gli elementi nutrivi nel sangue, deve per forza di cose essere meno lungo possibile: si deve considerare, infatti, che il pezzo di carne altro non è che un cadavere in putrefazione che crea velenosi rifiuti all’interno del corpo.

Il carnivoro, quindi, deve liberarsene il più presto possibile.
Il problema, per i non carnivori, è la lunghezza del tratto intestinale, che a volte è lungo addirittura 20 volte il tronco.
Se i non carnivori mangiassero carne, questa rimarrebbe nel loro corpo un tempo troppo lungo, avvelenandoli...come se la carne fosse rimasta a marcire sotto il sole.

Notiamo cosa accade agli erbivori:
hanno una struttura fisica forte ma non aggressiva, una dentatura priva di veri incisivi superiori per addentare frutti, e canini per dilaniare; intestino lungo sino a 20 volte il tronco, enzima digestivo capace di trasformare e assimilare la cellulosa delle piante.
Gli erbivori secernono una quantità minima di acido idrocloridrico, non sufficiente a digerire del tutto la carne.

Passiamo agli onnivori
sono i parenti stretti dei carnivori, che conservano una certa aggressività e sono simili in molte caratteristiche fisiche ai carnivori; molti, ad esempio, non collocano il cane tra i carnivori, poiché se nutrito di sola carne esso muore.

 L’uomo??
Ha una struttura fisica non aggressiva, tubo digerente lungo 12 volte la lunghezza del tronco, mandibole deboli e non pronunciate, secrezione salivare idonea agli amidi dei cereali, dentatura sviluppata soprattutto negli incisivi per mordere e addentare frutti e nei molari piatti e robusti per macinare semi, stomaco debole e poco acido, che non possiede gli enzimi adatti a neutralizzare le sostanze tossiche prodotte dalla decomposizione della carne; l’intestino crasso, inoltre, per ottimizzare la sua funzione deve avere un contenuto acido: i semi, le radici e i frutti lasciano nel crasso residui acidi, mentre le carni lasciano residui alcalini: ammoniaca e basi diverse.
Fisiologicamente l’uomo è più simile ai mangiatori di piante e agli animali da pascolo e da foraggio (come le scimmie, gli elefanti e le mucche), che non ai carnivori come tigri e ghepardi.
Pare proprio che l’uomo non rientri né nella classe dei carnivori, né in quella degli onnivori, anzi per alcune caratteristiche fisiche potrebbe essere accostato ai frugivori (come le scimmie) ed in modo minore ai granivori (scoiattoli e topi).
Vediamo perché: l’uomo ha una mano pensile come le scimmie e i roditori, atta ad afferrare e cogliere frutti ed oggetti tondeggianti.
Sembra dunque che l’uomo abbia come cibo elettivo i semi, la frutta, la verdura e gli ortaggi.

Quindi la Natura parla chiaramente....certo non è semplice entrare in quest'ottica essendo abituati a consumare carne quotidianamente...ma quella descritta è l'ottica della Natura....seguirla ci farebbe vivere meglio, è un percorso che, a mio parere, va intrapreso....mi documenterò ancora e proverò sulla mia pelle ciò che ho affermato!! Vi informerò se i risultati saranno benefici...io già credo di si....ma provare per credere (in questo caso)

”E’ vero che l’uomo è il re degli animali, perché la sua brutalità supera la loro. Viviamo grazie alla morte di altri. Già in giovane età ho rinnegato l’abitudine di cibarmi di carne…”
Leonardo da Vinci

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